Ci fissiamo sull’ultimo strato, il dettaglio finale, quello che vediamo. È naturale: al netto di non essere degli addetti al settore, è impossibile, alla vista di un oggetto, superare le qualità esteriori per arrivare a capire i come e perché della finitura che è stata applicata.
Vediamo il tono di colore, certo, e alcune caratteristiche peculiari come opacità o iridescenza. Ne apprezziamo i caratteri di texture o di ruvidità.
Ma una cosa si sottovaluta: la finitura finale è la ciliegina sulla torta di un processo a più strati. È importante quindi chiarire un concetto fondamentale del lavoro di produzione: la qualità della finitura è in funzione del pretrattamento iniziale.
La cella di lavaggio di Eurotherm
Questo progetto è stato incentrato sulla realizzazione di una cella di lavaggio automatica, dotata di sistema di recupero dei liquidi, e installata senza necessità di alcuna opera edile.
Realizzata per un terzista del settore della verniciatura, questa cella risponde alla necessità del cliente di un sistema che permettesse di aumentare la produttività rispetto al classico processo di lavaggio manuale e contemporaneamente di migliorare la qualità dei pezzi da verniciare.
La soluzione creata da Eurotherm si basa su un ciclo di lavaggio a cinque fasi:
- fosfosgrassaggio a caldo 50°C,
- 1° risciacquo con acqua di rete,
- 2° risciacquo con acqua di rete,
- risciacquo con acqua osmo pura,
I due pregi principali di questa soluzione riguardano:
- il risparmio economico che deriva dal riutilizzo dei prodotti chimici con sistema a cascata inversa,
- la completa eliminazione di scarico liquidi in fossa biologica.
Al di là della qualità di pretrattamento – come abbiamo visto, cruciale – questa cella di lavaggio automatica offre anche i vantaggi legati dall’utilizzo di uno skid di recupero dei liquidi fuori pavimento, che risparmia al cliente la realizzazione di una costosa fossa di contenimento.